lunedì 22 dicembre 2008

Apocalittico integrato

Riguardando i post precedenti, si potrebbe avere l’impressione che io abbia un atteggiamento apocalittico nei confronti del web. A dire il vero, non è esattamente così.

Quel post, già di per sé pubblicato sul web, è stato infatti redatto grazie a rapide consultazioni su google e wikipedia, tanto per fare un esempio, visto che al momento in cui scrivo (spero di rimediare presto, ma in realtà non so se lo farò mai per davvero) non ho ancora visto il film L’ultima minaccia.
Quindi sono più integrato di quanto si possa supporre, in questo senso.

In realtà la mia percezione apocalittica non è nei confronti del web, che non è altro che uno strumento in più, portatore di mutazioni conoscitive e di pensiero (vedi il saggio di Baricco, I Barbari), ma che non cambia nulla dei nostri desideri, dei nostri bisogni e delle nostre nefandezze. Cerchiamo sempre le stesse cose, alla fine, seppure in modo diverso.

E’ nei confronti dell’uomo che sono apocalittico, nei confronti di noi stessi, e della nostra impossibilità di conoscere, di trovare risposte a dubbi e incertezze, nei confronti del nostro girare a vuoto in questo piccolo acquario avvolto nel nulla, cercando i modi più efficaci di dimenticarlo e i modi più efficaci per non essere dimenticati.

Niente di nuovo, quindi. Ma i bordi del terreno di gioco non lo sono mai del tutto. Dopotutto, sempre di linee si tratta. Adesso c’è da capire a che gioco giocare. E c’è da inventarsi, se non un gioco diverso, perlomeno un modulo originale.

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