venerdì 19 dicembre 2008

Scimmiette URLATRICI

Riassunto delle puntate precedenti: nei primi due post ho cercato di segnare i limiti del campo di questo blog, di tutti i blog & affini, in realtà. Nuovo modo per cercare di lasciare tracce da qualche parte, tentativi velleitari di far sapere che esistiamo, che quello che legge, riflette, si commuove, ridacchia da solo come un deficiente davanti al monitor è una persona vera.

Ho accennato qualcosa sulla contraddizione più evidente che questa vita via web comporta, e su come essa non sia altro che un pallido riflesso della vita potenziale di tutti i giorni, della nostra condizione di sospensione che, mi rendo sempre più conto, non è solo della mia incompiuta generazione, dove è sicuramente più evidente, ma è quella esistenziale di tutti noi.

Avevo chiuso quel post parafrasando una nota battuta di Humprey Bogart in
L’ultima minaccia (Deadline Usa): “E’ la stampa bellezza”. Curiosamente, sempre in quel film trova risposta un’altra famosa affermazione, quella dell’astrofisico Arthur Eddington sulla casualità:

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“Se un esercito di scimmie battesse per un tempo sufficiente sui tasti di macchine da scrivere, produrrebbero prima o poi tutti i libri del British Museum”.
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“Sì, ma poi chi diavolo li stamperebbe, bellimbusto?” si affretta a commentare seccamente il protagonista.

Mi pare che anche il sarcastico commento di Bogart possa avere risposta. Non c’è più bisogno di stamparli, amico. C’è il web, per questo.
E le scimmiette intente a battere convulsamente sulla tastiera siamo noi. Tutti noi, indistintamente.
Uscirà fuori qualcosa di buono, a furia di picchiettare?

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